Descrizione
Con la presente intendiamo portare alla Sua attenzione l'ennesimo episodio di predazione da parte del lupo, avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 luglio nell'abitato di Spera, nel Comune di Castel Ivano, a soli 10 metri dalle abitazioni di Via Nuova, stabilmente occupate da residenti. L'animale predato - un asinello - rappresentava non solo un bene affettivo e zootecnico, ma anche un esempio di come l'allevamento, praticato sia a livello professionale che amatoriale, contribuisca concretamente al presidio del territorio, alla tutela del paesaggio e alla manutenzione attiva delle aree rurali e montane.
Tali episodi non sono più eventi isolati. La Valsugana ha registrato il 46% delle predazioni da lupo avvenute in tutto il Trentino, un dato allarmante che mette in luce come questa area sia tra le più colpite a livello provinciale. La sensazione diffusa tra gli allevatori e i cittadini è di crescente impotenza e frustrazione, unita alla consapevolezza che il tempo dell'attesa è finito: occorrono azioni immediate e concrete.
Accogliamo con favore il recepimento, da parte del Consiglio provinciale, della direttiva (UE) 2025/1237 sul declassamento dello status di protezione del lupo, approvato nell'ambito della recente legge di assestamento di bilancio. In particolare, plaudiamo alla volontà della Giunta e Sua personale - in collaborazione con l'Assessore Luis Walcher della Provincia di Bolzano - di dare attuazione rapida a questa nuova normativa che consentirà, nel rispetto delle regole europee e del parere ISPRA, una gestione più snella e funzionale degli abbattimenti mirati.
Tuttavia, ora serve un cambio di passo, e lo chiediamo a nome del nostro territorio che è stato interessato in maniera collaterale da queste problematiche negli anni scorsi ma che adesso sta fronteggiando una serie di eventi e di dinamiche alle quali non è adeguatamente preparato: chiediamo che ci siano interventi di prevenzione sia di tipo informativo e formativo, verso gli allevatori, che di tipo tecnico con la presenza del personale del Servizio faunistico (es: interventi di dissuasione qualora applicabili); pensiamo che sia importante darne comunicazione e informare anche la popolazione tutta. Inoltre, si dia avvio concreto e tempestivo a una vera forma di controllo venatorio, con piani operativi territoriali, coordinamento con le forze locali e coinvolgimento diretto dei portatori di interesse.
Il Trentino ha scelto di agire nel rispetto della propria autonomia e non può permettersi di arretrare davanti a una criticità che minaccia concretamente l'attività agricola, la sicurezza delle persone e l'equilibrio socio-ambientale del nostri paesi di montagna, che, specialmente nella nostra zona non è caratterizzato dalla presenza di grandi aziende strutturate ma da tante piccole aziende agricole o attività familiari che però rappresentano un presidio fondamentale e insostituibile. A questi soggetti va fornito ogni supporto per non alimentare una sensazione di abbandono e solitudine di fronte alla questione.
Da parte nostra c'è la volontà di collaborare pienamente per essere veicolo delle informazioni corrette, ma ci rendiamo anche conto che la tensione sta salendo e abbiamo il dovere di chiedere risposte per le comunità della Valsugana e Tesino ora, non domani.
Restiamo a disposizione per ogni ulteriore confronto e confidiamo nel Suo impegno concreto per dare voce a chi da anni difende e valorizza, con fatica e passione, il nostro territorio.